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I VENERDI DEI SEMCHUKISTI: OMAGGIO A SAINT-SAËNS
venerdì, 16 Marzo, 2018 ore 18:00 - 19:30
Offerta Libera
I VENERDI DEI SEMCHUKISTI
OMAGGIO A SAINT-SAËNS
KSENIA MILAS, violino
LUIGI MOSCATELLO, pianoforte
Il PROGRAMMA
Charles Camille Saint-Saëns (1835-1921)
Concerto per violino e orchestra n. 3 in Si minore, Op. 61
I. Allegro non troppo
II. Andantino quasi allegretto
III. Molto moderato e maestoso
Introduction et Rondo capriccioso, Op. 28
L’ARTISTA
Per la continua e frequente attività concertistica tra Europa e Russia Ksenia Milas è riconosciuta come una violinista dalle straordinarie capacità “che sul palcoscenico si trasforma in una solista strepitosa, carismatica e virtuosa” (Denis Shapovalov). Sin dalla più tenera età svolge un’intensa attività concertistica: a 8 anni debutta come solista con l’Orchestra Filarmonica Statale di S. Pietroburgo.
A 9 anni vince il primo premio assoluto al Concorso Internazionale in Grecia (Atene, 2000). Questo premio è seguito da altre numerose vincite e riconoscimenti, riscuotendo sempre consensi unanimi da parte delle giurie e del pubblico in occasione di concorsi in Russia e all’estero.
Ha frequentato corsi di perfezionamento con maestri di fama internazionale tra i quali S.Accardo, E.Grach, Z.Bron, M.Martin, K.Wegrzyn ed altri.
Collabora con vari direttori d’orchestra, tra i quali Vasily Petrenko (Russia-Norvegia), Lit Gregory (USA), Darrell Ang (Singapore), Anatoliy Ribalko (Russia) e Ronald Masin (Germania). Nel suo percorso artistico si contato numerose collaborazioni: B.Canino, R.Koelman, O.Mandozzi, A.Farulli, L.Gorokhov, D.Shapovalov, G.Gnocchi e molti altri.
Dal 2010 è la più giovane insegnante dell’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri con il Maestro” di Imola, dove trasmette con passione gli insegnamenti della prestigiosa scuola violinistica russa ai suoi numerosi allievi. Direttore dell’Accademia è Maestro Vladimir Ashkenazi.
Nel 2017 ha inciso per l’Anima Records (Parigi) l’integrale delle Sonate per Violino Solo Op.27 di E. Ysaÿe, progetto sostenuto e riconosciuto da due critici musicali di livello mondiale quali Sandro Cappelletto (“La Stampa”, Italia) e Tully Poter (“The Strad”, UK) che ne hanno curato la parte introduttiva.
Suona un violino di Bernardel del 1840 e l’arco “Marte” di G. Lucchi.